Era, ese globo, la materialización de la felicidad infantil. La de un niño ajeno al ajetreo de nuestros quehaceres cotidianos, al frenesí de la metrópolis, a la cuesta de la vuelta de vacaciones y, naturalmente, a todos los vaivenes, miedos y palos que nos estamos llevando con esta crisis económico-financiera muy parecida a un interminable relato de terror. O de terrorismo.
Ya – me dirán Ustedes – y ¿qué pinta ese niño con este blog? ¡Sencillo! Por asonancia y por esas misteriosas carrerillas del pensamiento, entre neuronas y sinapsis, la palabra “globo” me hizo aterrizar en “blog”. Y aquí estoy. Pero algo desganado, como cuando se va al curro el primer día de vacaciones y es un ir al potro. Que es la sensación que ahora me embarga.
¿Crisis? ¿Profesión? ¿Deontología? ¿Política y sus contingencias? ¡Cuántos posibles argumentos ofrece la actualidad!
Pero no. He vuelto (¡Hola a todas y todos los que tienen la amabilidad de seguirme en mis digresiones y “paridas”!) pero por ahora quiero quedarme con la imagen de ese niño y de su globo. No quiero pincharlo con cualquier cosa y amargar esa expresión de inocente felicidad.
Otro día será. Hasta pronto.
Ero fermo a un semaforo e mi sono ricordato di avere questo blog. L’ho ricordato attraverso un processo indubbiamente curioso ma rapidissimo. Afferrato alla mano della mamma, attraversava la strada un bimbo che, poco al di sopra della testa, portava sospeso un palloncino multicolore, legato con una cordicella ben stretta dal piccolo.
Era, quel palloncino, la materializzazione della felicità infantile. Quella di un bimbo estraneo alle nostre peripezie quotidiane, alla frenesia della metropoli, ai rincari del dopo vacanze e, naturalmente, a tutte le vicissitudini, timori e botte che stiamo subendo con questa crisi economico-finanziaria che tanto somiglia a un’interminabile racconto di terrore. O di terrorismo.
Già – direte – ma che cosa c’entra quel bimbo con questo blog? È semplice. Per assonanza e per quelle misteriose corse del pensiero, tra neuroni e sinapsi, la parola spagnola “globo” (palloncino) mi ha fatto atterrare su “blog”. Ed eccomi qui, anche se un po’ svogliato. Come quando si va al lavoro il primo giorno dopo il rientro dalle vacanze. Proprio la sensazione che provo riaprendo questa pagina del blog.
Crisi? Professione? Deontologia? Politica con le sue contingenze? Quanti argomenti offre l’attualità!
Eppure, dico no. Son rientrato (Salve a tutte e tutti coloro che hanno la gentilezza di seguirmi nelle mie digressioni o “trovate”) ma per ora preferisco mantenere l’immagine di quel bimbo e del suo palloncino. Non voglio farglielo scoppiare con cose che potrebbero amareggiare quell’espressione d’innocente felicità.
Sarà per un altro giorno. A presto.
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