
Hablábamos de cosas de la actualidad, un
paseo entre la política, los problemas sociales y esta crisis europea de
identidad, además de crisis económico-financiera. Muchos apuntes, puntos de
vista la mayoría coincidentes. En algunos estuvimos bastante alejados, pero en
general la visión del momento fue coincidente. Sobre todo en la dificultad de
ser moderadamente optimistas.
Y en eso, hablamos por pura casualidad de
unas etnias, una mención muy general de personas cuyo origen no coincide con el
nuestro. Me quedé pasmado. Su Señoría – no, no le voy a identificar – arrancó a
hablar colando cada dos por tres una tremenda muletilla: “… todos los… son…”. Un
juicio sin apelación, sin causa y sin legajos, pero con la condena de antemano.
“Todos esos… son...” y vamos a dejarlo ahí.
Me fui disgustado y preocupado. Ese juez ha
juzgado a cientos de personas, ha analizado cientos de situaciones
conflictivas. Me pregunto qué les ha tocado en suerte a esos que, según su
criterio, son “todos…”, es decir, están en el mismo saco.

Si
parlava di cose dell’attualità, una passeggiata tra la politica, i problemi
sociali e questa crisi europea d’identità, oltre che crisi
economico-finanziaria. Molti appunti, punti di vista la maggior parte coincidenti.
In alcuni siamo però stati lontani, ma in generale la visione del momento è stata univoca, soprattutto nella difficoltà
di essere moderatamente ottimisti.
È
accaduto che, incidentalmente, abbiamo menzionato alcune etnie, una menzione
molto generale di persone le cui origini non coincidono con le nostre. E sono
rimasto freddato. La Sua Signoria – no, non lo identificherò – ha cominciato a
parlare a ruota libera, infilando qua e là un tremendo intercalare: “… tutti
gli… sono…”. Un giudizio senza appello, senza causa e senza fascicoli, ma con
la condanna già pronunciata. “Tutti quegli… sono…” e poi, lasciamo correre.
Mi
congedai disgustato e preoccupato. Quel magistrato ha giudicato centinaia di
persone, ha analizzato centinaia di situazioni conflittuali. Mi domando che
cosa è potuto capitare a coloro che, secondo il suo criterio, sono “tutti…”,
vale a dire, stanno nello stesso sacco.
Tremendo. E pensare che la Sua Signoria è persona aperta. Suvvia, lo si
considera, da parte di chi sa di queste cose cromatiche, a meno di cinque
centimetri dall’essere etichettato “progressista”. Come si vede, non è questione
di colore. O si?
Realmente el Racismo y la Xenofobia no tienen color político,igual que el machismo, pero este no es el tema. Es preocupante que cualquiera lo sea, en el caso de un juez quizá mas, ¿será su señoría imparcial con todos?¿o se dejará llevar por sus prejuicios? Espero y deseo que no.
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