Nos vemos, sin fecha ni horario fijo, en algunas pantalla o sintonía radio italiana o española. Y lo mismo ocurre en medios escritos. Tengo la inmensa suerte de no depender de nadie, de no deber nada a nadie y de poder opinar libremente cuando y donde solo yo lo considere oportuno.
«Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza»
«No habéis sido hechos para vivir como brutos, sino para seguir virtud y conocimiento»
Dante Alighieri, "La Divina Commedia", Inferno - canto XXVI

sábado, 1 de enero de 2011

(25) Hay muertos y muertos
Ci sono morti e morti

No es la primera vez. Llevo casi toda mi vida en este gremio y no soy tan ingenuo para creer que esto sea casual. Pero no dejan de llamarme la atención las grandes diferencias en el tratamiento de una noticia relevante. Porque aprendí, creí y sigo creyendo, que si algo es noticia y además es relevante, su omisión o minusvaloración no casan con la principal finalidad de esta profesión. Que es la de informar, poner en contexto e intentar explicar
  Hoy, comienzo del 2011, matanza de cristianos en Egipto. El último grave episodio de intolerancia y ciega violencia de una larga cadena que constituye una preocupante e inaceptable escalada. Pero cuando los muertos son cristianos – sean coptos, católicos o armenios –  claro, no gozan de la simpatía de los forofos del pensamiento único.
  A lo largo del día he visto informativos de cadenas de cuatro países, entre ellos España e Italia. He visto sobre estos trágicos acontecimientos desde la noticia y ya está a reportajes que han ocupado un abundante tercio de algunos los telediarios; desde lo que es cumplir con mínimos o la total indiferencia hasta la sobreactuación, por lo menos en términos relativos de tiempo.
  Lo siento. Esto es cualquier ...ismo, desde luego no es periodismo.

Non è la prima volta. Ho trascorso la quasi totalità della mia vita nel giornalismo e dintorni e non sono tanto ingenuo da credere che ciò sia casuale. Eppure, non smetto di sorprendermi per le vistose differenze nel trattamento di una notizia di rilievo. Perché ho appreso, credevo e credo, che se un avvenimento è notizia ed è pure di rilievo, la sua omissione o il trattamento inadeguato non rispondono alle finalità di questa professione. Che sono informare, porre in contesto e tentare di spiegare.
  Oggi, inizio del 2011, mattanza di cristiani in Egitto. L’ultimo grave episodio d’intolleranza e cieca violenza di una lunga catena che costituisce una preoccupante e inaccettabile escalation. Ma quando i morti sono cristiani – siano essi copti, cattolici, o armeni – non godono delle simpatie dei tifosi del pensiero unico.
  Nel corso della giornata ho visto tg di tv di quattro paesi, tra questi la Spagna e l’Italia. Ho visto su questi tragici avvenimenti dalla schietta notizia e poco più a reportages che hanno occupato un abbondante terzo di alcuni tg; dal minimo per salvare la dignità professionale o la totale indifferenza fino all’eccesso, almeno in termini relativi di durata.
  Mi spiace dirlo, ma questo è un qualsiasi ...ismo. Certamente non è giornalismo.

2 comentarios:

  1. Anónimo6/1/11 17:17

    La radicalitá della stampa spagnola è pari alle sue quotidiane omissioni. In parte è vero, è uno strano paese capace di cose eccezionali e di miserie come il cieco settarismo. A destra e a sinistra.
    E poi, molti, troppi giornalisti pontificano quotidianamente volendo insegnare etica al mondo.
    Del "sorpasso" parleremo un altro giorno.
    Arrivederci. Mirella Acerbi

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  2. Anónimo6/1/11 19:32

    Pues sí, hay muertos y muertos. Y la prensa, ¿imparcial?
    No. ¡Impasible!
    Amen.
    Arturo

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